Giovedì 8 dicembre
Sala Corallo,
ore 17,00
La mappa e l’Ascari
Incontro con l’autore
Andrea
Fraschetti
La mappa e l'Ascari |
ROMA – Sarà
presentato a Più libri più liberi il
romanzo La mappa e l’Ascari di Andrea
Fraschetti, edito da Edizioni Il Ciliegio. L’incontro si
svolgerà presso la Sala Corallo,
giovedì 8 dicembre, alle 17,00.
Si tratta
del terzo romanzo dello scrittore romano e segue Le lacrime di Odino e Il mistero della legione perduta. Una trilogia storico-thriller
suggestiva e avventurosa.
Irene Fraschetti introdurrà l’incontro mentre Marco Lucchetti, giornalista e scrittore, approfondirà le note
storiche che fanno da sfondo al romanzo. Previsto anche un reading di alcuni brani tratti da La mappa e l’Ascari. L’autore affronterà poi la genesi del romanzo
e racconterà alcuni aneddoti riguardanti la stesura del libro. Alla fine sarà
lasciata al pubblico la possibilità di rivolgere allo scrittore qualche
domanda. La presentazione terminerà con i saluti e un veloce rinfresco.
Andrea Fraschetti |
«La genesi di questo libro è curiosa. Tutto è
nato da una sfida che il mio amico Marco Lucchetti mi ha lanciato, forse
scherzando, forse no – spiega Andrea Fraschetti - Mi suggerì di riscrivere la
storia dell’Arca Perduta. Risposi che Spielberg l’aveva già fatto, ma lui
obiettò che quella del regista era una storia fantasy, con spiriti che uscivano
dall’Arca per uccidere i nazisti. È stato così che ho iniziato a considerare di
raccontare una storia più plausibile. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che
alcune fonti riportano che l’Arca dell’Alleanza fu conservata, in gran segreto,
in una chiesa copta in Etiopia. A parte le ovvie considerazioni su segretezza e
veridicità dell’informazione, mi colpì la localizzazione. L’Etiopia attuale è
l’antico regno di Saba. E qui la fantasia ha cominciato a galoppare: Salomone,
Arca, Saba, Etiopia, guerre coloniali italiane. Mancava l’aggancio con l’era
moderna e me l’ha dato Internet. Il colpo di scena finale, invece, un mattino
alle quattro. Il resto è la storia del team, ormai collaudato, dei professori
universitari che a vario titolo collaborano in una visione tecnologica
dell’archeologia, professori che, nel tempo libero, si divertono a suonare in
un gruppo rock.»
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