06/02/17

Come ho cominciato a scrivere storie di vampiri: genesi di un romanzo

di 
Laura Radiconcini


Laura Radiconcini
In principio fu Dracula (con l’aiuto di Christopher Lee). Io ragazzina, tanto innocente da non capire le pulsioni sessuali dietro la figura del vampiro, ma decisamente affascinata. Leggo tutto quello che trovo, da Bram Stoker a Sheridan Le Fanu. Poi però cominciano i dubbi: Dracula è malvagio, in modo irrecuperabile. Ecco, se ci fosse una possibilità di redenzione … ma non c’è. Mi è ricapitato tra le mani un racconto che ho scritto in quel periodo, dove il vampiro si pentiva, prima di finire arrostito dal sole. Infine mi è passata, ho continuato a innamorarmi di personaggi storici e/o letterari, ma vampiri basta. Leggevo fantasy però, e – cosa rara per una ragazza – anche fantascienza, a cui mi aveva introdotto una zia. Poi il lavoro, l’amore, un matrimonio molto felice, terminato tre anni fa con la prematura scomparsa di mio marito. Ho un figlio e faccio anche un po’ di politica, col Partito Radicale e poi con un’associazione ambientalista non dogmatica, gli Amici della Terra.

Negli anni non incontro più vampiri che mi interessino – Ann Rice mi lascia indifferente – con una eccezione: in un’antologia di racconti fantastici  c’è un personaggio straordinario. Il racconto si chiama L’arazzo dell’unicorno e fa parte di una raccolta intitolata The Vampire Tapestry. L’autrice si chiama Suzy McKee Charanas  e ci parla di un vampiro “naturale”, cioè frutto di una mutazione genetica. Ogni tanto va in letargo, non sa perché è così ed è l’unico della sua specie. Se può non uccide, lasciando le sue vittime immemori. Quando l’università in cui insegna sotto mentite spoglie lo forza ad andare da una psicanalista (ha attaccato una collega), inizia un’interazione affascinante con l’analista, che pian piano comincia a domandarsi se non si tratti di disturbo mentale ma di realtà. E si innamora di lui. Una volta che il professore capisce che lei sa, dovrebbe ucciderla, ma invece…. È il primo vampiro non malvagio che mi capita, ma non ho ancora Google e non posso dar seguito al mio interesse.

Il pellegrinaggio
Passa ancora del tempo, poi una mattina, prima di prendere il treno per Milano, mi compro un libro quasi a casaccio: Twilight. Se ne parla e sono curiosa. Finisco il libro in viaggio. Arrivata in Stazione Centrale non vado da mio figlio, vado in libreria. Non posso vivere un altro minuto senza procurarmi tutti i libri della saga. Ecco i vampiri che avevo sognato da ragazzina, capaci di redenzione e capaci anche di amare! Li leggo, li rileggo ma non mi basta, voglio di più. Dal sito dell’autrice scopro che esiste una forma di… come definirla, sub letteratura forse, che si chiama fan fiction. Ovvero persone che scrivono storie ispirate ai libri/film/ serie Tv che amano. Harry Potter ad esempio, oppure Game of Thrones. E anche Twilight. Tutto messo in rete su vari blog e siti, a puntate e gratis. Non si può guadagnare con la fanfiction, perché i diritti sono degli autori originali.
È una festa per me, perché molte di queste autrici sono bravissime e alcune sono poi diventate scrittrici anche molto famose.


Dopo una vera scorpacciata di storie mi dico, e se provassi a scrivere fan fiction anche io? E lo faccio. Mi diverto un mondo, perché la fandom è un luogo bellissimo dove ci si aiuta, si mandano commenti, si fanno perfino amicizie. Scrivo in inglese, ma poi traduco le storie in italiano per parenti e amici. E dopo un po’ tutti cominciano a chiedermi: ma perché non pubblichi sul serio? C’è molto da lavorare, dato che non è più possibile mantenere i personaggi della saga e tutte le caratteristiche coperte dal copyright. E poi voglio ambientazioni italiane e contesti storici. Così nasce Il pellegrinaggio, una storia soprannaturale, ambientata nel Medio Evo sulla Via Francigena. E ci sarà un seguito, spero, sempre ambientato in Italia, durante la Seconda guerra mondiale. Ma uno dei personaggi del Pellegrinaggio tornerà ad avere un ruolo anche qui. È questo il bello dei vampiri, sono immortali.

Laura Radiconcini è nata il 29 maggio del 1943,:romana ma con ascendenze statunitensi. È nonna. Per oltre trent’anni è stata dirigente di un’organizzazione ambientalista internazionale e, da giovane, attiva partecipante ai movimenti per i diritti civili, in particolare divorzio, aborto e obiezione di coscienza. La passione per le storie di vampiri risale all’adolescenza. Il pellegrinaggio è nato da un viaggio in Toscana nei luoghi dove passa la Via Francigena.

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